STRASBURGO - Accadde solo otto anni fa. Ma sembra passata una vita. Ricordate quando nel 2003 i 'cattivi' furono proprio Germania e Francia che minarono ''buona parte della credibilita''' del Patto di Stabilita', seppure ''con la complicita' dell'Italia?''. Richiama alla memoria questo passaggio della recente storia politica europea Mario Monti per spiegare perche' servono le ''sanzioni'' e perche' bisogna punire chi sbaglia in Europa. E lo fa da Strasburgo con accanto la cancelliera Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy.
''Io allora mi battei'' contro tutto cio', puntualizza il presidente del Consiglio che allora a Bruxelles era Commissario europeo. Certo, a Berlino in quei tempi c'era Gerhard Schroeder, mentre a Parigi regnava Jacques Chirac. Ma il 'ricordo' di Monti e' puntiglioso e ai due interlocutori spiega quanto la litigiosita' interna dell'Unione sia pericolosa. ''Germania e Francia nel 2003 stavano andando in conflitto e, con la complicita' italiana, siamo passati sopra questi errori''.
Nessuno pago' ma il Patto di Stabilita' ne usci' molto indebolito. Nel 2003, dopo un ciclo economico sfavorevole ai paesi europei si era deciso un 'allentamento' del vincolo del 3% nel rapporto deficit-pil, pur mantenendolo in vigore. L'obiettivo fissato nel patto che impone ai Paesi membri di raggiungere nel medio periodo bilanci ''vicini all'equilibrio'' si sarebbe calcolato al netto dell' andamento del ciclo economico, il cosiddetto ''deficit strutturale''. Misure una tantum si sarebbero esaminate caso per caso, tenendo conto della loro rilevanza.