(ANSA) - NAPOLI, 23 GEN - Lo sport come 'arma' contro la
violenza minorile, contro il bullismo, le baby gang,
trasmettendo ai ragazzi il rispetto delle regole che valgono sui
campi da gioco, nelle vasche delle piscine, ma che si applicano
anche alla vita quotidiana. É a questo che punta il progetto di
promozione sportiva come "strumento di prevenzione del rischio e
di accompagnamento di ragazzi difficili". Maria Luisa Iavarone,
la mamma di Arturo, il ragazzo accoltellato in via Foria, a
Napoli, prima di Natale, e Sergio Roncelli, presidente del Coni
Campania, puntano sul 'fair play, sul fare squadra, sul rispetto
dell'avversario' e fare leva sulla capacità di atleti olimpici e
sportivi di ogni tipo di attirare l'attenzione dei giovanissimi
per "allontanare dal rischio della violenza, dal bullismo e
dalle baby gang". Iavarone ha incontrato Roncelli nella sede del
Coni Campania e, "insieme - fa sapere la mamma di Arturo - nel
corso di un lungo incontro, abbiamo stabilito di individuare
delle priorità proprio relative alla possibilità di tenere i
ragazzi lontani dalla strada attraverso lo sport". Roncelli, che
ha evidenziato come queste iniziative godano del beneplacito di
Malagò, ha spiegato che saranno coinvolti "centri sportivi,
luoghi naturali di aggregazione dei ragazzi, le parrocchie, gli
oratori". "Lo sport può fare molto - ha sottolineato - è uno
degli ultimi presidi presenti nella società in grado di dare
direttive etiche e morali. Saranno previsti avessi gratuiti alle
discipline sportive per i ragazzi più a rischio, ma vogliamo
anche che attraverso l'attività fisica si intervenga su
meccanismi di inclusione sociale". Un 'ponte, insomma, per far
incontrare realtà sociali differenti. "Lo sport è da sempre un
dispositivo di regole, dà luogo a una comprensione di contesti
competitivi reali - ha proseguito Iavarone - Arturo è stato
accoltellato 4 contro 1 alle spalle, non è giocare lealmente se
ci si confronta 4 contro 1 e armati di coltelli. Questa è la
metafora, il paradigma di come nella testa di questi ragazzi sia
andata smarrita, o forse non ci sia mai stata, una
rappresentazione leale del confronto anche tra coetanei, anche
scomodo, ma sempre sostenuto in maniera leale". "Il Coni è un
partner formativo naturale dell'Università Parthenope - ha
spiegato Iavarone, ordinario di Pedagogia sociale nell'ateneo -
Loro sono sempre sensibilmente vicini ai temi della formazione e
mi sento molto ben accolta dal presidente Roncelli, persona di
grande buon senso". (ANSA).
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