(ANSA) - BOLOGNA, 15 OTT - Anche se le indiscrezioni sulla
perizia genetica sulle spoglie trovate nella bara di Maria Fresu
venissero confermate, e cioè venisse appurato che i resti non
appartengono alla donna morta il 2 agosto 1980 nella Strage di
Bologna, ma ad altre due persone, non si potrebbe comunque
parlare di 86/a vittima dell'attentato. È la posizione del
presidente dell'associazione dei familiari delle vittime Paolo
Bolognesi. "Per quello che riguarda il processo non sposta
niente. Per dire che è l'86/a vittima bisognerebbe fare
l'analisi di tutti i Dna, e poi valutare", ha detto all'ANSA,
commentando le indiscrezioni comparse su diverse testate.
Proprio ieri la perita Elena Pilli ha chiesto alla Corte di
assise, che sta processando Gilberto Cavallini, altri 7 giorni
per poter concludere la relazione, che non è quindi ancora
depositata. "Bisogna considerare - prosegue Bolognesi - che non
stiamo parlando di un incidente stradale. C'è stata
un'esplosione, poi il trasporto in autobus. I resti possono
essersi mescolati". "Per noi - prosegue Bolognesi - l'unico
problema è il tormento dei familiari di Maria Fresu, a cui va
tutta la nostra solidarietà. Diventa difficile, dopo 40 anni,
accettare che sei andato a pregare sulla tomba di un morto che
non è il tuo".(ANSA).
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