(ANSA) - PALERMO, 19 OTT - La chimica verde è un'opportunità
per il rilancio dell'economia in Italia, poiché può contribuire
significativamente allo sviluppo sostenibile delle zone rurali e
permettere sia la crescita di grandi realtà industriali, che la
nascita di piccole e medie imprese. Delle nuove tecniche per
l'utilizzo di scarti in modo da farli diventare risorse si è
parlato nell'incontro tra esperti che si è svolto al Palazzo
Italia, nella settimana di protagonismo della Regione Siciliana.
La bioraffineria è un impianto grazie al quale la biomassa di
vegetali, prodotti ad hoc o di scarto, vengono utilizzati per
ricavare prodotti ad alto valore aggiunto e composti da
destinare all'industria chimica, mentre la frazione residua
viene destinata ad uso energetico, mediante una serie di
processi a basso costo e con basso impatto ambientale.
Lo sviluppo di tecnologie "verdi" trova riscontro nella
crescente attenzione dei consumatori verso l'uso di prodotti
ottenuti da risorse rinnovabili e delle imprese nell'utilizzare
sempre più componenti naturali o comunque ecosostenibili. I
bioprodotti vengono ottenuti non soltanto da materie prime
derivanti dall'agricoltura in aree marginali e da risorse
forestali, ma anche da scarti del settore agricolo,
agroalimentare e forestale.
Anche a Dubai la produzione di energia verde è una realtà.
"Abbiamo investito quatrro miliardi di dollari in un progetto
che ci porterà fino al 2030 - ha detto Qasim Al-Shamsi, dottore
di ricerca nelle Scienze chimiche di Dubai - In collaborazione
con il Consiglio supremo è stato sviluppato il piano 'Arena'. E'
molto importante anche il sistema di certificazione degli
impianti energetici per l'utilizzo sicuro e per creare anche
fiducia negli utenti".
È noto come lo smaltimento degli scarti delle produzioni
agricole ed agroindustriali costituisca ancora oggi per le
aziende un significativo problema che, grazie allo sviluppo di
idonee tecnologie favorite da fruttuose sinergie tra enti di
ricerca e comparto industriale, potrebbe trasformarsi in
importanti opportunità. Roberto Volpe dell'Unikore, ha parlato
dell'importanza dell'utilizzo della 'sansa', il materiale di
scarto nella produzione di olio. "Ci sono 700 frantoi in Sicilia
- ha detto - che producono 192 mila tonnellate di sansa, Ognun
ne produce 275 tonnellate che potrebbero essere utilizzate per
creare energia".
In questo scenario si inseriscono inoltre tutte le pratiche
di valorizzazione delle biomasse, anche per la produzione di
materiali innovativi, come ad esempio i prodotti destinati alla
nutraceutica, alla farmaceutica e alla produzione di plastiche
biodegradabili, di cui l'Italia è attualmente leader mondiale.
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30 ott. 2015