Dopo decenni torna Gallina nera Atriana

Uova ricche di proprietà, cooking show a Padiglione Italia

Redazione ANSA MILANO

(ANSA) - MILANO, 6 GIU - Ne parlò Aristotele già nel quarto secolo a.C., mentre Plinio il Vecchio ne esaltò la fecondità, ma da decenni e decenni se n'erano perse le tracce, fino a quando, alcuni anni fa, la 'Gallina nera' è ricomparsa nelle campagne di Atri, antico borgo medievale e città d'arte del Teramano, patria della liquirizia. Ora l'ovaiola, che fu perfino ritratta nelle storiche monete romane di Atri, sbarca all'Expo di Milano, con le sue particolari uova.

Dopo l'anteprima a Casa Abruzzo, a Brera, la gallina nera di Atri è stata presentata, in collaborazione con la Regione Abruzzo, negli spazi del Vivaio Scuola di Padiglione Italia.

L'Istituto comprensivo della cittadina teramana, infatti, con il progetto 'La gallina nera atriana: in un uovo il territorio', si è classificato al primo posto nell'ambito di un concorso del Miur, aggiudicandosi la partecipazione all'iniziativa. Per l'occasione sono stati realizzati dei filmati per raccontare la storia di Atri, il territorio e per presentare al mondo l'ovaiola, mentre lo chef Davide Pezzuto ha cucinato, in un cooking show, oltre cento uova, accompagnate dal pecorino e dalla liquirizia di Atri. Presenti agli eventi, tra gli altri, il sindaco, Gabriele Astolfi, l'assessore a Cultura e Turismo, Domenico Felicione, e gran parte dell'amministrazione comunale.

Si tratta di una gallina minuta, particolarmente aggressiva, che depone uova ogni giorno; ha una colorazione variegata.

Risalente ai tempi dei romani, è scomparsa per decenni - secondo molti addirittura per secoli - fino a quando, di recente, è riapparsa, nella riserva naturale dei Calanchi di Atri. In collaborazione con l'Università di Teramo, è stato anche effettuato uno studio sugli esemplari, che oggi hanno raggiunto circa 120 unità. Le uova, diverse da quelle tradizionali, bianche e molto piccole, sono gustose, saporite e ricche di minerali, perché la gallina si nutre della mineralità del territorio dei Calanchi. L'ovaiola era stata perfino ritratta nelle storiche monete romane di Atri. "A Expo - sottolinea l'assessore Felicione - l'uovo della gallina nera atriana è stato il protagonista. Migliaia e migliaia di persone provenienti da tutto il mondo hanno potuto ammirare le meraviglie di Atri. Il nostro territorio, oltre alle sue bellezze naturali e culturali, può annoverare, tra i diversi turismi, anche quello enogastronomico, con la liquirizia, con il pecorino e ora anche con le uova della gallina nera, che sono uno straordinario simbolo della biodiversità che ci caratterizza".

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