Bambini e popolazioni caffè, ecco impegno Fondazione Lavazza

Investimenti cresciuti del 166% nell'ultimo triennio

Redazione ANSA

TORINO - Quasi quattro milioni di euro di investimenti nel triennio 2012-2014, 34 progetti finanziati in 11 Paesi per coinvolgere più di 65 mila coltivatori in tre Continenti. E' una rete che si estende in misura esponenziale quella della Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza, istituita nel 2004 per raccogliere e sviluppare tutte le attività di responsabilità sociale dell'impresa.

Un impegno rivolto soprattutto ai Paesi produttori e alle popolazioni locali, con particolare attenzione per i bambini: lotta alla malnutrizione infantile nel Bengala Occidentale e formazione per i giovani negli slums di Calcutta sono solo alcuni tra i più recenti progetti portati avanti con Save the Children, che hanno raggiunto una lunga lista di Paesi in Africa e in Asia.

A Haiti e in Repubblica Dominicana Lavazza collabora con Oxfam Italia per migliorare qualità e quantità della produzione del caffè: nei due Stati verranno ripiantumate sei milioni di piante in tre anni, mentre più di 3.400 famiglie saranno coinvolte in progetti di dinamica di genere, per valorizzare il ruolo della componente femminile, favorendone la partecipazione sia in famiglia che nelle comunità produttrici.

C'è poi il tema della sostenibilità ambientale, che ha visto l'azienda aderire a Icp, International Coffee Partners, insieme ai maggiori torrefattori del mondo, per realizzare un'agricoltura che migliori il contesto socio economico dei luoghi d'origine del caffè: un'iniziativa di innovazione delle tecnologie, dei servizi e delle infrastrutture che ha coinvolto ad oggi 100 mila produttori in tutto il mondo e che si concentra anche sulla ricerca, grazie al tavolo 'Coffee and Climate' per lo studio dell'impatto dei cambiamenti climatici sulle coltivazioni.

Con Tierra!, il principale progetto di responsabilità sociale, Lavazza avviato nel 2002, la Fondazione, che ha visto aumentate del 166% le sue risorse nell'ultimo triennio, ha coinvolto 3 mila coltivatori in 8 diverse Nazioni, a cui ha trasferito nozioni, strumenti e cultura d'impresa.

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