(ANSA) - MILANO, 17 LUG - Quinoa, chia, manì, sesamo e
amaranto: il meglio delle terre boliviane arriva a Milano ed è
su questo meglio che gli imprenditori del Paese sudamericano
puntano per costruire, attraverso Expo, nuove relazioni
commerciali. Il padiglione della Bolivia ha organizzato una
serie di incontri tra produttori dell'agroalimentare.
"Expo è un'occasione importante per dimostrare che la Bolivia
può dare un enorme contributo in tema di alimentazione", ha
detto Oscar Lazcano Arce, assistant manager di Eba (Empresa
Boliviana de Almendra y derivados), che produce le mandorle
dell'Amazzonia ed esporta già nel Regno Unito. "Anche in Europa
si sta diffondendo la tendenza a tornare al cibo naturale, sano,
organico - ha aggiunto -. Le nostre mandorle soddisfano questa
domanda. Abbiamo certificazioni che provano la qualità dei
nostri prodotti e la vocazione sociale della nostra impresa".
Anche le altre imprese che partecipano agli incontri contano
sull'alta qualità dei loro prodotti: organici, senza ogm e
coltivati nel pieno rispetto dei diritti dei contadini. La
maggior parte delle aziende boliviane presenti può avvalersi di
certificati di qualità internazionali. La Bolivian Agribusiness,
ad esempio, che produce quinoa, chia, sesamo, amaranto e manì,
ha "l'autorizzazione dell'Fda per l'export verso gli Stati
Uniti, la certificazione Imo-Suisse per il cibo organico e
quella della Senasag, l'ente boliviano che garantisce la qualità
alimentare - ha spiegato l'a.d. Fernando Quintanilla -. Siamo
autorizzati a produrre sia cibo organico che convenzionale, ma
in ogni caso non utilizziamo mai semi transgenici". Bolivian
Agribusiness esporta già in Brasile, Usa ed Europa, ma non in
Italia. "Il 60% delle nostre esportazioni è verso l'Europa, in
particolare per la Germania. Ora cerchiamo nuovi clienti e
vogliamo espanderci verso i Paesi arabi. La quinoa è il prodotto
che ha più potenzialità in Europa, mentre nei Paesi arabi
pensiamo possa essere più appetibile il manì".(ANSA).
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30 ott. 2015