Il senso del caffè per Sebastiao Salgado

Fotografo brasiliano lo interpreta per Illy. McCurry per Lavazza

Redazione ANSA MILANO

(di Luciano Clerico) (ANSA) - MILANO, 4 APR - Sebastiao Salgado nel mondo della fotografia contemporanea è molto di più di un fotografo "targato" Magnum Photos. E' un'icona. L'ultimo suo film-documentario, "Il sale della Terra", co-diretto dal figlio Jiliano Ribeiro con Wim Wenders, è stato un successo planetario.

Racconta la biografia del grande fotografo, alternando immagini "dal vivo" sul suo modo di lavorare a immagini della sua vita.

E' un capolavoro per umanità, dedizione, coinvolgimento nel proprio lavoro, che nel caso specifico coincide in modo totale con la sua stessa esistenza. Il film - ha scritto la critica di My Movies Marzia Gandolfi - è "un'esperienza estetica esemplare, un'opera sullo splendore del mondo e sull'irragionevolezza umana che rischia di spegnerlo".

A Salgado, Expo ha affidato il compito di esprimere il cluster del caffè. Lui, 71 anni, nato ad Aimores, nello Stato brasiliano di Minas Gerais, conosce più e meglio di altri cosa significhi lavorare nella foresta, nel deserto, in cima alle montagne. Conosce "gli umani". Ha trascorso l'intera sua vita ad interrogarsi su come esprimere per immagini il senso della Natura, il senso della lotta per la vita. Dice: "Siamo animali molto feroci, siamo animali terribili noi umani. La nostra è una storia di guerra, una storia senza fine, una storia folle.

L'uomo è l'animale più feroce al mondo".

Ambasciatore Unicef dal 2001, Sebastiao Salgado vive con la sua famiglia a Parigi. Ma pochi altri possono come lui definirsi "cittadini del mondo". Uno dei suoi lavori più importanti è "Genesis", alla ricerca (tanto geografica quanto antropologica) delle radici del mondo. Ci ha messo otto anni per realizzarlo, dal 2004 al 2011, rimanendo a volte in viaggio anche un anno intero prima di fare rientro a casa. Durante questa esperienza ha cominciato prendere in considerazione l'idea di raccontare il caffè. Nel 2007 all'ambasciata brasiliana di Londra una sua prima grande mostra sui lavoratori del caffè: foto scattate in Guatemala, India, Etiopia. "L'idea era di far emergere quanto lavoro ci sia dietro a una tazzina di caffè" ha spiegato. Per il cluster di Expo è stata Illy a volere la sua presenza. Lavazza invece ha puntato sul fotografo americano Steve McCurry, uno dei grandi fotoreporter dell'11 settembre. Firma in ambito Expo la mostra "From These Hands", che racconta per immagini "I Difensori della Terra", realizzata in collaborazione con Slow Food. Le immagini esposte al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano dal 5 giugno al 5 luglio.

(ANSA).

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