(ANSA) - MILANO, 17 LUG - Il dottorato di ricerca e il mondo
delle imprese si incontrano grazie al progetto 'PhD ITalents',
che permetterà a 136 tra i migliori dottori di ricerca italiani
di essere inseriti in imprese che fanno ricerca e innovazione
per un periodo di 3 anni.
Il progetto, presentato a Palazzo Italia a Expo, nasce dalla
collaborazione tra Confindustria, Crui (Conferenza rettori
università italiane) ed è finanziato dal ministero della
Pubblica Istruzione.
L'obiettivo di 'PhD ITalents' "è anche quello di creare una
rete tra dottori di ricerca, laboratori delle Università e
imprese che sono interessate ad investire in innovazione - ha
spiegato il presidente della Fondazione Crui, Angelo Riccaboni -
e serve anche per monitorare i programmi di dottorato per capire
se si adattano alle esigenze delle imprese".
L'ammontare totale del finanziamento del ministero è di 11
milioni di euro, finanziati attraverso il Fondo integrativo
speciale sulla ricerca, a cui si aggiungono 5,2 milioni di
co-finanziamento totale da parte delle imprese partecipanti.
Il bando per le imprese sarà aperto a metà settembre per 30
giorni e sempre a partire da settembre sarà possibile per i
dottori di ricerca registrare la propria candidatura online.
Agrifood, energia, scienze della vita, Ict, patrimonio
culturale, mobilità sostenibile sono alcuni dei settori da cui
verranno selezionati i dottori di ricerca.
PhD ITalents "è uno strumento che punta sull'industria per
ridurre, tra l'altro, la fuga di cervelli dal nostro Paese - ha
commentato la vice presidente Confindustria per Ricerca e
Innovazione, Diana Bracco - Investendo su questo modello da qui
al 2020 verranno inseriti circa 500 dottori di ricerca nella
parte più innovativa dell'industria italiana. Un segnale forte
che l'Italia ha fiducia nei giovani e nella loro capacità di
fare ricerca industriale". Tra le imprese italiane che hanno già
adottato questo modello di dottorato di ricerca in azienda e che
oggi hanno portato la loro testimonianza ci sono Italcementi,
Illy, Ducati Motor Holding, Unindustria Reggio Emilia.
(ANSA).
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