(ANSA) - ROMA, 4 GIU - Non solo pasta e riso, anche sorgo,
miglio e quinoa. Germogli di bamboo e foglie di cassava accanto
a pomodori e melanzane. E per frutta mele, arance, ciliegie
insieme a litchis e papaya. Per favorire l'integrazione dei più
piccoli anche nel piatto, nell'anno dell'Expo la Società
Italiana di Pediatria (Sip) ha preparato la "piramide alimentare
transculturale", dedicata al milione di bambini stranieri che
vivono ormai stabilmente nel nostro Paese.
"Dobbiamo occuparci in modo attivo soprattutto dei bambini, la
categoria più fragile - afferma il presidente Sip Giovanni
Corsello - perché più degli adulti sentono il peso dello
sradicamento dal territorio. Vogliamo fare in modo che possano
ritrovare i loro gusti e i loro sapori dell'alimentazione in un
contesto di equilibrio nutrizionale. Se vogliamo una società
aperta ai bambini di tutte le etnie, dobbiamo rispettarne le
tradizioni e i costumi di provenienza".
La piramide, dedicata ai pediatri di famiglia ma anche a scuole
e comunità, tiene conto dei cibi e delle usanze dei paesi di
provenienza, ma allo stesso tempo garantisce un corretto apporto
di nutrienti. Al congresso Sip, che si è aperto oggi a Roma,
viene 'servita' insieme a una serie di consigli nutrizionali
validi per tutti i bambini, migranti e non.
"I principi della Piramide alimentare transculturale per l'età
pediatrica sono quelli della dieta mediterranea, integrata da
cibi multietnici - spiega Elvira Verduci, consigliere nazionale
Sip - elevata assunzione di verdura, legumi, frutta, noci e
cerali integrali; consumo di pesce medio alto; elevata
assunzione di acidi grassi insaturi (olio di oliva); basso
intake di acidi saturi grassi e di prodotti caseari; ridotta
assunzione di carne, soprattutto rossa, apporto moderato di sale
e attività fisica quotidiana".
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