Esperto, ecco come da cibo si produce energia

Gattoni (Cib) risponde agli studenti del liceo romano Ripetta

Redazione ANSA MILANO

(ANSA) - MILANO, 19 MAR - "Nutrire il pianeta, energia per la vita", il tema di Expo 2015, descrive bene il ruolo che la terra ha sempre avuto: produrre cibo ma anche energia. In passato l'energia era quella proveniente dalle colture necessarie per alimentare i buoi che trainavano gli aratri, o quella del legno bruciato per scaldarsi e cucinare. Oggi, invece, viene anche dagli scarti agricoli e dal letame, usati per produrre biogas da cui si generano energia elettrica e termica. Lo Spiega all'ANSA Piero Gattoni, presidente del Consorzio italiano biogas (Cib), rispondendo a una domanda degli studenti del liceo romano 'Via di Ripetta'.

Il biogas è una miscela di gas (60-80% di metano e la restante parte di CO2) che si ottiene in appositi impianti dalla fermentazione anaerobica, cioè in assenza di ossigeno, di materiale organico, ovvero scarti dell'agroindustria e degli allevamenti, nella fattispecie i reflui degli animali. La combustione del biogas in cogeneratori produce energia elettrica e termica."Il procedimento è lo stesso che avviene nel rumine, uno dei tre prestomaci dei bovini", osserva Gattoni. "Nel rumine sono digeriti i foraggi grazie a dei microrganismi; in un impianto a biogas avviene la digestione anaerobica in presenza di microrganismi. Non a caso gli allevamenti dei bovini generano alte concentrazioni di metano, tra i principali gas climalteranti. Con il biogas si immagazzina il metano e lo si usa per produrre energie rinnovabili, evitandone la dispersione nell'ambiente".

Non solo: dagli impianti esce anche il digestato, che è un ammendante, e cioè un fertilizzante che può essere usato per migliorare le caratteristiche fisiche del suolo al posto dei fertilizzanti chimici. Con il digestato, che è compatibile con le coltivazioni biologiche, "si restituiscono al terreno le sostanze organiche che ha perso durante la crescita delle piante", dice Gattoni.Tirando le somme, "la tecnologia oggi consente di produrre in modo più intelligente, usando la parte nobile delle piante per l'alimentazione e la parte meno nobile per produrre energia pulita. Se il biogas è fatto bene - sottolinea - si arriva a coniugare la sicurezza alimentare con la sostenibilità. La produzione energetica si integra a quella alimentare, non la sostituisce".E sul fronte del biogas l'Italia è all'avanguardia. "Il nostro Paese è terzo al mondo per produzione dopo la Germania e la Cina, con oltre 1.200 impianti che hanno una potenza installata di mille megawatt elettrici", dichiara Gattoni. Ad aprile, inoltre, è atteso l'ultimo step normativo che consentirà all'Italia di raffinare il biogas, cioè di 'togliere' la parte di CO2 ottenendo biometano per autotrazione: "Sarà l'unico biocarburante con una filiera interamente italiana".(ANSA)

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