Tutte le strade del gol portano in Europa. Al termine della fase a gironi del Mondiale brasiliano si può solo scommettere su chi alzerà la coppa nella finale del Maracanà. Eppure un dato è già certo: chi segna gioca nel Vecchio Continente. Delle 132 reti (escludendo i quattro autogol) realizzate nelle 48 gare finora disputate, ben 114 portano la firma di giocatori che militano in club appartenenti all'Uefa. Il 'resto del Mondo' si deve accontentare di appena tredici goleador, che con i loro 18 centri rappresentano meno del 14% del totale. Insomma, se da un lato le nazionali europee hanno mostrato più di una difficoltà ad affrontare la rassegna iridata (con Spagna, Italia, Portogallo e Inghilterra già fuori prima degli ottavi), dall'altro non si può non notare come la geografia del gol sia ormai 'confinata' quasi esclusivamente in Europa. Coreani, giapponesi, statunitensi, iraniani, costaricensi, algerini, tutti vestono le maglie di società sotto l'egida dell'Uefa.

A farla da padrone sono ovviamente i tornei più ricchi, con Premier League e Bundesliga in testa (26 gol ciascuno), seguiti a stretto giro di posta dalla Liga (20 reti) che può contare sugli assi del Barcellona, Messi e Neymar. In pratica, più della metà delle marcature segnate in Brasile (54,5%) arriva da giocatori che calcano i campi di Inghilterra (leader con ben 14 club rappresentati), Germania e Spagna. E la Serie A? Quello che in passato era considerato il campionato più bello del mondo ha contribuito allo spettacolo con appena 10 gol (davanti di un soffio alle leghe francesi e portoghesi) frutto delle giocate di Cuadrardo, Gervinho, Pjanic, Klose, Honda, Dzemaili, Mertens, Marchisio e il tanto discusso Balotelli. A livello di club, infine, spicca lo score del Bayern Monaco che comanda la classifica dei cannonieri con 13 reti, davanti a Barcellona (9), e Manchester United (8). Più staccato invece il Real Madrid campione d'Europa che, con appena 5 gol, paga la prematura eliminazione del suo fuoriclasse Cristiano Ronaldo.