La presentazione si è svolta nell'ambito di una "visita sul campo" a Ismailia al termine dalla missione imprenditoriale.
Prima di una ricognizione su battelli nel nuovo tratto del canale in costruzione, un video ha ricordato che fra gli obiettivi del "Suez Canal area development project" (Scadp) c'è quello di "sfruttare i flussi commerciali da Cina e sud-est asiatico verso Europa" ed è prevista fra l'altro la realizzazione di sei porti, di un'area industriale e di una valle della tecnologia. Nel progetto ci sarà spazio per infrastrutture, tlc, industrie di componentistica auto, elettronica, petrolio e raffinazione, metallurgia leggera, logistica, costruzione e riparazione di container, cantieristica, mobili, tessile, vetro. Particolare enfasi viene data all'acquacoltura. Fra gli incentivi, oltre alla posizione strategica dell'hub, spiccano normative favorevoli e poca burocrazia.
Circa il parziale raddoppio del Canale da 8,2 miliardi di dollari, l'ammiraglio Mameesh ha confermato l'ambizioso obiettivo posto dal presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi di completare l'opera in un solo anno, ad agosto. Il nuovo canale di 35 km è stato già scavato e si tratta ora di approfondirlo per permettere il passaggio dei cargo più grandi: il tratto, che affianca il vecchio all'altezza di Ismailia, è stato voluto per eliminare il traffico alternato e ridurre cosi da 18 a 11 ore i tempi di transito generando nel 2023 un quasi raddoppio dei passaggi (dalle attuali 49 navi a 97) e un vertiginoso aumento del 259% dei 5,3 miliardi di dollari annui. Aggiungendo l'approfondimento e ampliamento di due tratti esistenti, la letteralmente "faraonica" opera rappresenta un raddoppio di 72 dei 193 km dello strategico Canale scavato ad ovest della penisola del Sinai nell'Ottocento per permettere la navigazione dall'Europa all'Asia evitando di circumnavigare l'Africa.
(ANSAmed).
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