Finanziato con 2,8 milioni di euro, il progetto Eni Cbc Med intitolato "Promuovere il recupero dei rifiuti nell'economia circolare attraverso l'innovazione e la formazione per le industrie creative nelle città del Mediterraneo" mira a incoraggiare i giovani ad abbracciare il nuovo modello di economia circolare dando nuova vita ad alcuni rifiuti riciclabili, data la scarsità di materie prime e i problemi legati alla gestione dei rifiuti, ha affermato Souad Sassi, responsabile della cooperazione internazionale e delle relazioni esterne presso il comune di Tunisi.
E i risultati sono ben visibili ai numerosi visitatori che hanno affollato l'ex Presbiterio in questi giorni. Graziosi gioielli ricavati da prodotti inutilizzabili, utensili realizzati grazie al riciclaggio di prodotti in plastica e rifiuti di tessuti e di materiale scolastico, fertilizzanti creati con il compostaggio di frutta e verdura. Progetti la cui generalizzazione di cicli di economia circolare potrà ridurre fino al 30% lo scarico di rifiuti in mare nel comune di Tunisi, ha affermato Sassi. Questi giovani hanno beneficiato di finanziamenti compresi tra 5 e 10 mila euro, oltre a una serie di cicli di formazione per sensibilizzarli sull'importanza dell'economia circolare e del suo impatto sull'ambiente. Per quanto riguarda l'estensione del progetto, Sassi ha affermato che a fine maggio 2023 sarà organizzata una giornata di studio con la partecipazione dei vari partner per esaminare la possibilità di richiedere ulteriori finanziamenti all'Unione Europea (Ue) per la continuazione del progetto. Innomed-Up mira anche a sviluppare reti di economia circolare nelle città del Mediterraneo, con cinque Paesi coinvolti, Italia, Grecia, Tunisia, Palestina, Giordania. (ANSAmed).
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