Alla riunione partecipa in particolare Goran Rakic, leader di Srpska Lista (SL), principale formazione serba in Kosovo, strettamente legata alla dirigenza di Belgrado. Il premier kosovaro Albin Kurti, negando la possibilità di allestire regolari seggi elettorali con il sostegno dell'Osce, come avvenuto finora nelle altre consultazioni politiche, ha stabilito che i serbi residenti in Kosovo potranno votare o via posta o all'Ufficio di collegamento a Pristina, ribadendo in tal modo la piena sovranità statale del Kosovo. Una decisione questa definita inaccettabile da Belgrado, che non riconosce l'indipendenza del Kosovo, considerato ancora parte del territorio della Serbia.
Appelli alle autorità di Pristina affinché consentano ai serbi di votare con le modalità seguite finora con il sostegno dell'Osce sono venuti dall'Alto rappresentante Ue Josep Borrell, dal portavoce della commissione Ue Peter Stano e da ultimo da un comunicato congiunto diffuso oggi dalle Ambasciate di Italia, Usa, Germania, Francia, Gran Bretagna a Belgrado - il cosiddetto Gruppo del Quint - e dalla delegazione Ue in Serbia. (ANSAmed).
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