Il ministro dell'Immigrazione australiano Alex Hawke ha deciso di prendersi oltre le 4 ore previste dalla legge per decidere se annullare il visto di Novak Djokovic. Secondo il quotidiano The Age, che riporta la notizia, ciò vuol dire che il campione serbo è per il momento libero. Il ministro, scrive il quotidiano, non deciderà entro oggi.
Djokovic aveva dichiarato alle autorità di frontiera all'ingresso in Australia di non essere vaccinato e di avere avuto il covid due volte, nel giugno 2020 e lo scorso 16 dicembre, negativizzato poi il 22 dicembre. Lo riferisce il Guardian citando documenti emersi dall'udienza oggi in un tribunale di Melbourne a conclusione della quale il giudice Anthony Kelly ha deciso di revocare la cancellazione del visto.
"Ho avuto il covid due volte. Ho avuto il covid a giugno 2020 e ho avuto il covid di recente - sono risultato positivo al Pcr - il 16 dicembre 2021", ha risposto Djokovic a domande specifiche, stando alla trascrizione dell'intervista con i responsabili australiani alla frontiera, pubblicata dal Guardian.
Alla notizia della decisione del giudice di revocare la cancellazione del visto per poter entrare nel Paese e prendere parte agli Open di Tennis un centinaio di sostenitori di Djokovic che si trovavano fuori dalla sede del tribunale hanno esultato mostrando bandiere serbe e australiane, riferisce la Bbc. Diverse persone, fino ad una piccola folla, nei giorni scorsi si erano accampate fuori dall'albergo dove il tennista è rimasto in attesa della decisione.
Un gruppo di sostenitori, molti dei quali indossavano i colori della bandiera serba, hanno circondato un'auto che usciva dal grattacielo Cbd di Melbourne, dove c'è lo studio legale che assiste il tennista. La polizia australiana è intervenuta usando spray al peperoncino contro di loro per disperderli e consentire alla macchina di proseguire. Alcuni di loro hanno quindi iniziato a lanciare bottiglie e urlare insulti contro la polizia, che non ha reagito. Non è chiaro se a bordo dell'auto ci fosse Djokovic.
(ANSAmed).
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