La motivazione addotta è stata l'allarmante situazione epidemiologica che permane in Kosovo. Argomento questo definito assurdo e pretestuoso da Petkovic. Pristina infatti, ha osservato, ha ritenuto non importante l'allarme sanitario quando ha respinto l'offerta di Belgrado di vaccinare la popolazione kosovara o di donare quantità di vaccino. Ma usa la situazione epidemica, ha aggiunto, come pretesto per ribadire la sua politica antiserba e di divieti nei confronti delle autorità di Belgrado. Petkovic ha sottolineato di essere vaccinato con le due dosi, e che l'intera missione era stata organizzata nel rispetto di tutte le misure epidemiologiche previste.
Con ciò, ha detto, Pristina dimostra ancora una volta di calpestare tutti gli accordi raggiunti finora e di non avere alcun serio interesse al dialogo con Belgrado. Del divieto Petkovic ha informato i vertici Ue a Bruxelles, in particolare l'inviato speciale per il Kosovo Miroslav Lajcak. (ANSAmed).
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