(ANSAmed) - ISTANBUL, 25 NOV - "I danni provocati
dall'incidente" della perquisizione da parte di una fregata
tedesca della missione Ue Irini del cargo turco Roseline-A,
diretto al porto libico di Misurata, "sono oltre ogni
immaginazione per le possibili ripercussioni legali, strategiche
e geopolitiche". Il giorno dopo l'ispezione che ha riacceso le
tensioni nel Mediterraneo orientale, scatenando l'ira di Ankara
che l'ha definita "illegale", mentre Bruxelles ribadisce di aver
agito nel pieno rispetto del protocollo di monitoraggio
dell'embargo di armi alla Libia, l'ammiraglio turco in pensione
Cem Gurdeniz analizza le conseguenze dell'ennesimo scontro con
l'Europa, proprio mentre il presidente Recep Tayyip Erdogan
sembrava lanciare segnali di distensione. "È stato un atto di
pirateria che apre la strada a un aggravamento della sfiducia
tra Turchia e Ue", sostiene in un'intervista all'ANSA Gurdeniz,
noto come il teorico della dottrina della Patria Blu, che ha
ispirato la strategia assertiva di Ankara nel Mediterraneo, con
effetti geopolitici da Cipro alla Libia. A capo della
pianificazione presso il comando della Marina militare turca
fino all'arresto nel maxi-processo Balyoz del 2011, che ha
decapitato i vertici kemalisti laici dell'esercito prima di
rivelarsi come un complotto ordito dal movimento di Fethullah
Gulen, all'epoca alleato di Erdogan, Gurdeniz è oggi l'uomo
copertina della Turchia che si riaffaccia con decisione nelle
acque internazionali. Per lui, il caso della Roseline-A riflette
l'approccio "ostile" dell'Europa. "Visto che l'Ue ha agito sulla
base di sospetti, senza chiare e innegabili informazioni di
intelligence, questo episodio apre la via a futuri interventi
manipolati. L'Ue ha aperto il vaso di Pandora", accusa il
teorico della Patria Blu, un modello secondo cui Ankara avrebbe
diritto a una giurisdizione marittima su 462 mila km quadrati,
che comprenderebbe ampie fette contese dell'Egeo e delle acque
al largo di Cipro. Intanto, nelle ultime ore la tensione tra
Turchia ed Europa è tornata a salire. Ieri sera, il ministero
degli Esteri di Ankara ha convocato per protesta gli
ambasciatori di Ue e Italia, che ha il comando della missione, e
l'incaricato d'affari tedesco, vista l'assenza dell'ambasciatore
di Berlino. Durante la perquisizione del cargo, interrotta dopo
molte ore a seguito dell'opposizione delle autorità turche, non
sono state rinvenute "prove di materiale illecito". Secondo
Gurdeniz, l'episodio avrà comunque "effetti negativi e
preoccupanti sul Mediterraneo orientale e le dispute nell'Egeo"
e "danneggerà anche la solidarietà all'interno della Nato". Che
oggi Erdogan mostri di apprezzare le sue idee, e cerchi di
metterle in pratica, è per l'ammiraglio fonte di soddisfazione.
Ma soltanto perché è convinto che siano quelle giuste. Con il
capo dello stato giura infatti di non avere alcun contatto, e
qualunque altro governo facesse lo stesso, per lui andrebbe
bene. "Io - afferma deciso - sono un kemalista. Ciò che mi
interesse è il bene della Turchia". (ANSAmed).
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