"Il lavoro di Attias, che ha una lunga esperienza di lavoro in questo campo e che si basa su un'attenta documentazione storica, ci è apparso - ha proseguito - tra i più adatti a ricordare quella tragica vicenda e l'abbiamo programmato anche grazie ad un accordo con l'Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv, diretto da Fabio Ruggirello. Ed è stato un successo". La scelta di ricordare attraverso una rappresentazione teatrale - a giudizio di Della Pergola - può anche mettere a riparo da una "certa ripetitività e stanchezza delle commemorazioni classiche.
"Siamo in Israele e la memoria è più viva e intensa che altrove.
Basti pensare - ha spiegato - che sono molte le date importanti in questo contesto: il 27 gennaio che nel mondo segna il Giorno della Memoria, Yom Ha Shoah (di norma a fine aprile-primi di maggio) ricorrenza israeliana per eccellenza, poi il 16 ottobre ricordato dalla Comunità italiana. Esiste dunque un rischio di ripetitività nei discorsi commemorativi ma questo non deve e non può impedire il dovere della memoria, magari anche ripensando i modi per meglio trasmettere ai giovani". "Quella con Attias - assieme al lato emotivo e artistico e alla fedeltà dello spaccato umano e politico - è stata una profonda dimensione pedagogica e didattica. Una maniera di ricordare - ha concluso - che dovrebbe essere replicata nelle scuole e nelle università".
(ANSAmed).
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