(ANSAmed) - BRUXELLES, 29 NOV - Controlli temporanei limitati
inizialmente a due mesi invece di sei mesi, un periodo massimo
limitato a un anno invece di due anni e maggiori garanzie in
caso di estensione dei controlli. Il Parlamento europeo ha
fissato nuove norme su Schengen per i controlli temporanei alle
frontiere nazionali.
Il mandato per avviare colloqui informali con i ministri
dell'Ue è stato approvato dalla miniplenaria del Parlamento
europeo con 319 voti in favore, 241 voti contrari e 78
astensioni. I colloqui ora possono iniziare, poiché il Consiglio
ha già raggiunto un accordo sulla sua posizione lo scorso
giugno.
Nella votazione odierna, gli eurodeputati hanno stabilito che
i Paesi dell'area Schengen dovranno fornire una valutazione
dettagliata dei rischi se i controlli temporanei alle frontiere
interne verranno prolungati oltre i due mesi iniziali. Inoltre,
qualsiasi successiva estensione dei controlli oltre il limite
dei sei mesi dovrà soddisfare i seguenti requisiti: una
dichiarazione di conformità ai requisiti giuridici della
Commissione europea, ma anche un'autorizzazione del Consiglio
dei ministri dell'Ue.
Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia hanno
ripristinato i controlli temporanei alle rispettive frontiere
per le circostanze eccezionali della crisi migratoria iniziata
nel 2015. Inoltre, la Francia dispone di controlli alle
frontiere interne a causa di una minaccia terroristica
persistente.
"Schengen è una delle maggiori conquiste dell'Ue, che,
tuttavia, è stata messa in pericolo dai controlli illegali in
corso da oltre tre anni alle frontiere interne, da parte di sei
Stati membri, nonostante fosse previsto un periodo massimo di
due anni", ha detto la relatrice Tanja Fajon (S&D). "Ciò
dimostra quanto siano ambigue le norme attuali e come gli Stati
ne abusino e le interpretino in modo scorretto. Se vogliamo
salvare Schengen, dobbiamo porre fine a questa situazione e
stabilire regole chiare", ha concluso. (ANSAmed).
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