Le attività dell'Unrwa sono state duramente colpite dalla decisione degli Stati Uniti all'inizio dell'anno di ridurre i finanziamenti all'agenzia di circa 300 milioni di dollari, la più grande riduzione di fondi nella storia dell'Unrwa che ha avuto come conseguenza una grave crisi finanziaria che ha minacciato l'esistenza di molti dei programmi di assistenza.
L'agenzia è stata costretta a realizzare tagli nelle proprie attività e a limitare la fornitura di assistenza solo ai più vulnerabili. Da allora, l'Unrwa ha ottenuto 238 milioni di dollari di finanziamenti aggiuntivi da tutto il mondo, ma il denaro ricevuto finora copre solo i servizi dell'agenzia fino alla fine di settembre. Altri 217 milioni sono ancora necessari per assicurare che le scuole rimangano aperte fino alla fine dell'anno.
Il portavoce dell'Unrwa, Chris Gunness, ha dichiarato che, nonostante la mancanza di fondi, l'agenzia si è sentita obbligata ad aprire le scuole a settembre: "Per i palestinesi un'istruzione è un passaporto per la dignità. Questo non è un buon risultato, ma è il miglior risultato possibile perché l'alternativa sarebbe stata terribile, in particolare per la prossima generazione di rifugiati palestinesi", ha sottolineato.
"Stiamo facendo tutto quanto è in nostro potere per lavorare con i donatori per garantire che possiamo attuare e onorare il nostro mandato", ha aggiunto Gunness. Pierre Krähenbühl, Commissario generale dell'agenzia, ha sottolineato i rischi per la stabilità regionale posti dalla chiusura delle scuole e l'importanza di fornire istruzione ai bambini rifugiati, e ha invitato gli Stati membri Onu che hanno impegnato fondi per l'agenzia a trasferirli il prima possibile e altri a prendere in considerazione la possibilità di unirsi allo sforzo di preservare i servizi vitali dell'Unrwa. (ANSAmed).
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