La decisione rifletterebbe le limitate opzioni della Casa Bianca, la realtà militare sul terreno e il successo della potente troika Russia-Iran-Turchia che ha aiutato Assad a restare in sella.
La decisione, se confermata, sarebbe una clamorosa retromarcia rispetto a tutte le dichiarazioni fatte sino dall'amministrazione Trump, secondo cui l'uscita del presidente siriano deve essere parte del processo di pace. Nel suo viaggio in Medio Oriente in ottobre, il segretario di stato Rex Tillerson aveva detto che "gli Usa vogliono una Siria unita con nessun ruolo per Bashar al Assad nel governo. Il regime della famiglia Assad sta arrivando alla fine, l'unica questione e' come questo debba essere attuato".
Data la realtà politica e militare, i dirigenti Usa, secondo il New Yorker, hanno concluso ora che qualsiasi transizione di potere dipenderebbe da elezioni libere e giuste condotte dall' Onu, coinvolgimento milioni di rifugiati e facendo emergere una nuova e più credibile opposizione siriana parallelamente ad un lungo processo di ricostruzione: una meta che richiede tempo.(ANSAmed).
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