(ANSAmed) - TEL AVIV, 14 DIC - L'Italia concorda
sull'importanza di affrontare il problema dell'obesità, delle
malattie correlate, e sulla necessità di etichette sugli
alimenti di avviso al consumatore, ma alcuni aspetti della nuova
legislazione israeliana in fase di approvazione potrebbero
creare problemi alle imprese e ai prodotti italiani. Lo ha detto
l'ambasciatore italiano in Israele Gianluigi Benedetti
intervenendo ad una commissione della Knesset.
Il rischio - ha aggiunto l'ambasciatore - è che "un approccio
limitato a categorizzare il cibo come 'sano' o 'malsano', alla
fine favorirebbe solo la riformulazione degli alimenti
sostituendo gli ingredienti naturali con aromi artificiali meno
costosi o prodotti chimici, il cui impatto sulla salute umana, a
lungo termine, rimane da valutare appieno". Inoltre, per
Benedetti, "l'etichettatura rossa di avvertimento colpirebbe in
modo sproporzionato i prodotti tradizionali mediterranei,
essenziali per un'alimentazione equilibrata e sana. Questi
prodotti in molti casi non possono essere riformulati senza
alterare il prodotto stesso o la sua qualità".
L'ambasciatore italiano ha poi richiamato l'attenzione della
Commissione "sull'importanza di non penalizzare le piccole
confezioni perché aiutano a ridurre il consumo e quindi a
contrastare l'obesità". Infine, l'ambasciatore ha sottolineato
che "per l'industria italiana il periodo di soli 3 mesi previsto
dalla bozza di regolamento non sarebbe sufficiente per adattare
le confezioni con la conseguenza che le aziende dovranno
interrompere l'esportazione di questi prodotti in Israele fino
al completamento di tutte le modifiche. Un tempo minimo
accettabile non potrebbe essere inferiore a 24 mesi".(ANSAmed).
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