"E' semplicemente un fatto indiscutibile – ha detto Brammertz - e quelle autorità (di Serbia e Rs, ndr) devono avere l'onore e il coraggio di riconoscere la verità. Non è una soluzione completa, ma è difficile vedere l'inizio della soluzione del problema e l'inizio di una vera riconciliazione, se e finché questo non accade".
"Direi che il genocidio – ha detto ancora il magistrato - sia la questione più delicata per le vittime, in particolare per le famiglie di quei 7.000 uomini e ragazzi uccisi a Srebrenica e di quelle 30.000 donne, bambini e anziani terrorizzati e scacciati con la forza dalle loro case". Brammertz e il presidente del Tpi Carmel Agius hanno presenziato oggi a Sarajevo a una conferenza dal titolo "Dialoghi sull'eredità del Tribunale Penale Internazionale per l'ex Jugoslavia", organizzata dal Tpi che chiuderà i battenti a fine anno e che in 24 anni di attività ha processato 161 tra i principali responsabili di crimini di guerra commessi nell'ex Jugoslavia e sentito più di 5.000 testimoni. (ANSAmed)
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