Si tratta di un'azione condotta in prima persona dal capo del governo di unità nazionale, dato che i provvedimenti di restrizione della libertà personale, secondo una norma prevista dallo stato di emergenza in vigore nel Paese, vengono adottati dal ministero dell'Interno e non dalla magistratura nel caso di minaccia alla sicurezza dello Stato. E tale è appunto qui intesa la corruzione.
I primi due arresti sono di persone legate a responsabili dell'establishment, l'imprenditore Chafik Jarraya e l'ex candidato alle ultime presidenziali, anch'egli imprenditore, Yassine Channoufi, entrambi per corruzione, malversazione e minaccia alla sicurezza dello Stato.
Da qui una serie di arresti a catena nei confronti di altri esponenti del mondo imprenditoriale, ex funzionari di stato e 'signori' del contrabbando, di cui le norme dello stato di emergenza rendono difficile accertare l'identità.
Secondo i media locali sarebbero una cinquantina i potenziali destinatari di misure cautelari, 36 invece i provvedimenti già emessi di divieto di espatrio. Particolarmente grave sarebbe, secondo alcune indiscrezioni, la posizione di Jarraya, sospettato di 'foraggiare' i manifestanti di Tataouine che hanno manifestata per circa un mese per chiedere occupazione e sviluppo, al fine di incitarli a commettere disordini. Ma è tutto il mondo politico ad essere in fibrillazione, poiché tra gli arrestati vi sono anche finanziatori di alcuni importanti partiti politici, con stretti legami con quel mondo.
I principali partiti della coalizione di governo, Nidaa Tounes ed Ennhadha si sono schierati subito dalla parte del premier, esprimendo sostegno all'iniziativa dell'esecutivo, e così hanno fatto altre formazioni come Jomhouri, Al Massar, Machrou Tounes .
Questa operazione giunge alcuni giorni dopo la testimonianza in tv del nipote dell'ex 'premier dame' Leila Ben Ali, Imed Trabelsi, in un'audizione pubblica davanti alla Commissione Verità e Dignità (Idv): qui l'ex rampollo della famiglia presidenziale ha descritto un sistema di corruzione all'epoca ben rodato grazie alla complicità di doganieri, alti funzionari e ministri. (ANSAmed).
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