I tre ministri si sono rifiutati di dare il loro appoggio al collega delle Finanze, sotto attacco da parte delle opposizioni per il suo ruolo poco chiaro nella gestione della crisi finanziaria del colosso agroalimentare Agorkor, che da mesi di trova al limite della bancarotta. "Mi attendevo un comportamento leale e solidale da parte di Most", ha detto Plenkovic, spiegando che se alcuni ministri "non hanno fiducia in un loro collega, allora non possono far parte del governo". Con questo gesto il premier ha di fatto dissolto la coalizione di governo. Poche ore più tardi, nel corso di una conferenza stampa straordinaria, Plenkovic ha detto che non ci sono ragioni per le sue o le dimissioni dell'interno governo, dicendosi convinto che il suo partito riuscirà ad assicurare una nuova maggioranza e semplicemente sostituire i ministri. Secondo il premier la prospettiva di elezioni anticipate non è realistica, anche se Plenkovic si e' detto comunque pronto anche per tale eventualità.
Secondo gli analisti sarà molto difficile, ma non impossibile, formare una nuova maggioranza, che comunque non potrà essere che molto fragile e complicata. In questo momento l'Hdz di Plenkovic è il primo partito in Parlamento, con una maggioranza relativa di 61 deputati su un totale di 151. A Plenkovic mancano 15 voti, quanti ne ha Most, che potrebbe trovare tra vari partiti minori e tra i deputati delle minoranze etniche.
Il clima politico nel quale Plenkovic tenterà di salvare il suo governo è ulteriormente complicato dal fatto che il mese prossimo si vota in Croazia per le elezioni amministrative.
L'opposizione di centro-sinistra ha chiesto elezioni anticipate, dicendosi non disponibile per un governo di larghe intese.
(ANSAmed).
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