Con questa mossa il leader catalano lancia una nuova e dura sfida al potere centrale di Madrid, che rifiuta ogni ipotesi di referendum e denuncia come incostituzionale che una parte dello stato spagnolo voglia lasciarlo. L'affondo di Puigdemont avviene mentre Madrid è sempre paralizzata dalla infinita crisi politica in atto da 10 mesi, con il governo del premier uscente Mariano Rajoy incaricato di gestire solo gli affari correnti.
"Nel giugno 2017 la Catalogna sarà pronta per la disconnessione dallo stato spagnolo", ha detto Puigdemont davanti al parlamento di Barcellona, che domani dovrebbe confermargli la fiducia. Il Presidente ha precisato che a fine luglio convocherà il referendum, che si svolgerà "nella seconda metà di settembre". Non è chiaro in che condizioni. Se sarà possibile trovare un accordo con Madrid, ha detto, tanto meglio.
Altrimenti, ha avvertito, Barcellona andrà avanti comunque con una formula unilaterale. (ANSAmed).
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