Biden ha comunque precisato che il lavoro congiunto degli esperti americani e turchi sul caso prosegue.
"La Turchia - ha detto ancora il vicepresidente Usa - ha promesso di rispettare lo stato di diritto" nelle iniziative a seguito del fallito golpe "e io credo in questo impegno.
Ricordate la confusione dopo l'11 settembre? Diamogli tempo".
Parlando alla stampa con il premier turco Binali Yildirim, Biden ha infine ribadito che gli Usa non avevano "alcuna informazione sul tentato golpe in Turchia prima che avvenisse". "Il sostegno degli Usa alla Turchia è deciso", ha aggiunto, facendo riferimento in particolare alla minaccia terroristica.
La visita di Biden, ha detto da parte sua Yildirim, "elimina incomprensioni e speculazioni sulle relazioni turco-americane e dimostra che l'America è solidale con il popolo turco".
"Vogliamo l'estradizione di Gulen - ha però ribadito - e continuiamo a lavorare per questo". Quanto alla crisi siriana, "nella regione è importante che ci sia l'impegno di Usa, Russia, Turchia e Iran per fermare le minacce" terroristiche e "proteggere l'integrità territoriale della Siria", ha detto ancora Yildirim. Che ha ribadito che la Turchia "non accetterà alcuna formazione curda in Siria" perché rappresenterebbe una "minaccia per la sicurezza" nazionale.
Sul tema Biden ha detto che, secondo gli accordi, le Forze siriane democratiche e il Pyd (curdi siriani) dopo la presa di Manbij, strappata agli Usa, devono tornare all'est dell'Eufrate, pena la perdita del degli Stati Uniti. (ANSAmed).
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