"Noi abbiamo fatto il nostro lavoro e tutto quello che ci è stato chiesto e nessuno alla Ue può dire che la Serbia è in difetto", ha detto Vucic in una conferenza stampa a Belgrado.
Nonostante ciò, ha aggiunto, la Serbia resta fedele al corso di riforme e all'obiettivo dell'integrazione europea. Vucic ha detto di essere certo dell' "appoggio dei responsabili europei, compresi Angela Merkel, Francois Hollande, Matteo Renzi, Jean-Claude Juncker, Federica Mogherini". "Spetta a loro decidere (sul negoziato della Serbia. ndr). Se non abbiamo fatto qualcosa che andava fatto che ce lo dicano".
Secondo i media e gli osservatori, a opporsi all'apertura di nuovi capitoli negoziali per la Serbia - che sperava di ottenerla entro la fine della presidenza olandese chiusasi ieri - sarebbero stati Croazia e Gran Bretagna, Zagabria per condizioni che pone da tempo a Belgrado, Londra per 'problemi tecnici' legati alla Brexit. 'Problemi tecnici' tuttavia, ha osservato Vucic, che non hanno impedito il via libera all'apertura ieri a Bruxelles di nuovi capitoli negoziali con Tuchia e Montenegro. (ANSAmed).
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