In un'intervista telefonica all'ANSA Haskya spiega che la cosa non la turba minimamente. ''Io penso - dice - che i veri ebrei sono quelli che vivono negli insediamenti. Ci difendono col loro corpo, ci fanno da scudo con le loro famiglie''. Haskya vede infatti nel rafforzamento delle colonie un elemento chiave nella lotta al terrorismo palestinese: una lotta che e' benefica, spiega, alla stessa minoranza araba in Israele, circa il 20 per cento della popolazione. ''Meno attentati si verificano, meno saremo costretti a scusarci ogni mattina, a spiegare - sostiene - che noi siamo contro la violenza''.
Nata e cresciuta nella citta' a popolazione mista di Akko (S.Giovanni d'Acri) dove lavorava come parrucchiera, in seguito al suo divorzio Haskya ha fatto una scelta rivoluzionaria trasferendosi in un Kibbutz vicino. Lavorava molte ore al giorno, spiega, e desiderava che i suoi tre figli fossero seguiti, che non restassero abbandonati in strada. Il Kibbutz si e' dunque rivelato la scelta giusta. I ragazzi sono poi cresciuti, hanno servito da volontari nell'esercito israeliano.
Uno di loro, la scorsa estate, ha combattuto a Gaza, nel rione di Sajaya, con la Brigata Golani. Ed ha anche ottenuto un attestato di merito. In passato Haskya ha dovuto affrontare espressioni di ostilita' da parte della comunita' araba. Ci sono stati insulti, minacce. Lei ha proseguito dritta per la sua strada. Messi da parte i lavatesta, i caschi e i vaporizzatori ha dato vita ad una organizzazione ('La Vera Voce') che assiste quei giovani arabi che prestano servizio civile o militare e che pertanto sono ostracizzati nella loro societa'. ''Sono diventata la loro mamma'', afferma con orgoglio. Adesso e' sempre in giro.
Tiene conferenze, raccoglie sostegni, mette filmati su YouTube.
Il suo obiettivo privilegiato sono i partiti arabi israeliani che, accusa, hanno sposato la causa palestinese e cosi' ostacolano l'integrazione di chi come lei (''musulmana ed araba'') vorrebbe inserirsi a pieno nella societa' israeliana, in prevalenza ebraica. La parlamentare Hanin Zuabi, una 'pasionaria' filo-palestinese, e' secondo Haskya ''razzista e fascista. Dovrebbe trasferirsi a Gaza''. Con tante liste alla Knesset, come mai e' approdata proprio a Focolare ebraico? ''Ho bussato a tante porte, senza mai ricevere attenzione. Poi mi sono rivolta a Bennett. Mi ha voluto conoscere. Era modesto, gentile. Mi ha ascoltato fino in fondo. Ho capito che quello era il mio posto''. Se riuscira' ad approdare alla Knesset, Haskya si dedichera' ai problemi della educazione, alla integrazione dei giovani arabi con quelli ebrei. ''E' li' che comincia tutto.
E' da li che sboccera' la convivenza fra i due popoli''.
(ANSAmed).
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