Il ministero degli esteri israeliano ha oggi definito la Conferenza è "un esercizio politico senza alcun fondamento nelle Convenzioni di Ginevra", ed il cui effetto sarà quello di "inviare al presidente Abu Mazen il messaggio che azioni unilaterali sono preferibili a diretti negoziati con Israele".
Per il ministero degli esteri palestinese "la partecipazione della vasta maggioranza degli Stati è la riaffermazione dell'importanza di far applicare la legge internazionale e della centralità della questione palestinese ad essa legata". "L'impunità di Israele - aggiunge - danneggia gli inalienabili diritti del popolo palestinese, la legge internazionale e i diritti umani". La Conferenza - conclude - non è tuttavia "la fine, ma l'inizio di un aumento della mobilitazione internazionale: la Palestina continuerà a lavorare con tutti gli stati membri per adottare meccanismi che traducano le posizioni espresse in atti". (ANSAmed).
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