Si comincia con "Bulaq" di Davide Morandini e Fabio Lucchini, su un quartiere nel centro storico del Cairo, i cui abitanti lottano da una trentina d'anni contro il governo che vuole raderlo al suolo per costruire delle infrastrutture turistiche. Segue "In utero Srebrenica" di Giuseppe Carreri, presente il regista: in piena notte, in una foresta, Munira scava a mani nude il terreno minato per ritrovare le ossa del figlio ucciso durante il genocidio di Srebrenica. Con lei, molte altri madri continuano la loro lotta per la giustizia in Bosnia-Erzegovina, un paese che ancora oggi non ha trovato la pace.
Sarà poi la volta di "A house for Bernarda" Alba di Lidia Peralta Garcia: otto donne gitane di El Vacie, una baraccopoli di Siviglia, sono diventate molto famose in Spagna dopo aver recitato in "La Casa di Bernarda Alba" di Federico García Lorca.
Le loro vite sono veramente cambiate? Qual è stato il percorso che le ha portate dall'emarginazione alla popolarità? Infine "Mon vélo de rêve" di Serda Yalin, 15', 2009: Abdullah ha 11 anni e vive con i genitori e undici fratelli e sorelle ad Hasankeyf, una città storica molto turistica nell'Est della Turchia. Vorrebbe avere una bicicletta sua ma sa che i suoi non possono permettersela. Per averla decide allora di provare a comprarla da solo diventando guida turistica.
(ANSAmed).
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