La Rete EuroMedMig-ReNet è stata lanciata durante la XV Conferenza annuale dell'International migration, integration and social cohesion (Imiscoe) - il maggiore network di ricercatori in Europa nel campo delle migrazioni e dell'integrazione - che da lunedì a mercoledì scorsi ha riunito a Barcellona più di 600 ricercatori provenienti da tutta la regione. "Europa, migrazioni e Mediterraneo: mobilità umana e sfide interculturali", il tema del congresso annuale, organizzato dall'Università Pompeu Fabra di Barcellona, attraverso il Gruppo di ricerca interdisciplinare sull'immigrazione (Gritim-UPF), in collaborazione con l'Unione per il Mediterraneo, l'Istituto europeo del Mediterraneo (IEmed), l'Università delle Nazioni Unite (Unu-Gcm) e la Fondazione bancaria La Caixa. Creare sinergie tra gli esperti che facilitino lo sviluppo di programmi e politiche di ricerca pubblica sulla migrazione nel Mediterraneo, e promuovere la formazione e il trasferimento di conoscenze sulle principali sfide collegate all'agenda della ricerca in materia. Con questa missione - informano le fonti - è nata l'iniziativa EuroMedMig-ReNet, per la ricerca euromediterranea sulle migrazioni, interdisciplinare e indipendente, formata da istituti di ricerca di entrambe le sponde del Mare Nostrum. E' concepita come una piattaforma per facilitare la collaborazione tra le istituzioni di ricerca del Sud e del Nord. E punta a contribuire all'analisi delle cause profonde della migrazione e delle loro interdipendenze, della gestione della diversità e delle relazioni interculturali, nonché allo sviluppo di studi sulle migrazioni e mediterranei.
"Mira anche a evidenziare la dimensione geografica delle migrazioni e a un approccio alle mobilità umane come una realtà, una risorsa e un'opportunità per collegare società e città in questo settore", segnalano al Gritim-UPM, che coordinerà la rete con il sostegno di Imiscoe e del Segretariato dell'Unione per il Mediterraneo. "La ricerca e l'innovazione sono aree chiave per analizzare le migrazioni da nuovi punti di vista e offrire nuovi strumenti per l'azione. La creazione di nuove reti per il dialogo tra ricercatori a livello regionale avvantaggia l'intera regione, e rafforza l'agenda positiva del Mediterraneo", ha spiegato Said Bhira, consigliere speciale del Segretario generale dell'UpM sull'istruzione superiore e la ricerca.
La creazione di questa piattaforma "contribuirà a promuovere un approccio coordinato nell'intera regione per aumentare la mobilità di ricercatori e studenti e stabilire piattaforme comuni per la raccolta e l'analisi dei dati, nonché per utilizzare meglio gli strumenti esistenti", ha evidenziato da parte sua Ricard Zapata-Barrero, direttore di Gritim-UPF.
EuroMedMig-ReNet,segnalano all'Unione per il Mediterraneo, è un importante passo avanti per attuare le raccomandazioni della 'Dichiarazione di La Valletta' sul rafforzamento della cooperazione euromed attraverso la ricerca e l'innovazione e sulla tabella di marcia approvata dai ministri degli esteri dell'Upm nel gennaio 2017, relativa al ruolo chiave della ricerca e dell'innovazione nelle soluzioni ai problemi della migrazione. (ANSAmed)