"L'interscambio commerciale tra Italia e Tunisia a giugno 2022 - precisa Iaricci - è stato pari a 10.786,2 milioni di dinari tunisini ( 3,43 milioni di euro), con un incremento del 27,24% rispetto agli 8,474 milioni di dinari (2,69 milioni di euro) dello stesso periodo del 2021, mentre la Francia, per lo stesso periodo di riferimento, ha fatto segnare 10.735 milioni di dinari (3,34 milioni di euro).
"Il risultato "significativo e importante" deriva da un incremento delle esportazioni italiane pari al 33,4% rispetto allo stesso periodo di riferimento del 2021", spiega ancora Iaricci, sottolineando che i derivati del petrolio rappresentano il settore trainante, cui seguono le materie prime legate al tessile abbigliamento e alle calzature (cotone, fibre sintetiche, pellame e cuoio), le materie plastiche compresi i manufatti, i macchinari legati all'industria elettrica e le apparecchiature meccaniche, reattori e caldaie.
L'Italia ha anche aumentato del 20,8% le importazioni dalla Tunisia, soprattutto di calzature e di prodotti del tessile abbigliamento, settori però rappresentativi della delocalizzazione italiana in regime di offshore". La Tunisia continua a registrare forti saldi negativi della bilancia commerciale con Cina e Turchia, a causa di un interscambio asimmetrico. Anche il saldo commerciale con l'Italia è negativo per la Tunisia per 875 milioni di dinari. (ANSAmed).
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