Anche a marzo, l'Oman resta la principale destinazione per le esportazioni non petrolifere del Qatar, rappresentando il 35,8% delle export totale dell'emirato ossia 485,8 milioni di rial. A seguire il Sultanato, l'Olanda con quasi 209,1 milioni di rial o il 15,4% sul totale dei prodotti venduti all'estero da Doha e la Turchia con 87,7 milioni o il 6,5% del totale. L'India si posiziona al quarto posto con quasi 78,8 milioni di dollari o il 5,8 per cento seguita dal Bangladesh con 76,3 milioni di rial o 5,6 per cento. Per via del blocco imposto dai Paesi del Ccg nei confronti del Qatar, ricorda il quotidiano The Peninsula - Oman e Kuwait risultano essere le uniche destinazioni dell'export dell'Emirato, rappresentando insieme il 37,1% delle esportazioni totali con 502,4 milioni di rial. I Paesi asiatici - esclusi i Paesi arabi - si posizionano al secondo posto, importando merci per un valore di 4.404 milioni, ossia il 32,4% del totale delle esportazioni non petrolifere del Qatar. Al terzo posto, i Paesi europei, inclusa la Turchia, con il 27,4% del valore totale dell'export (276,3 milioni di rial). Nonostante la leggera diminuzione del valore delle esportazioni non petrolifere di marzo rispetto al mese precedente, il Qatar è riuscito ad aprirsi a nuovi mercati quali Olanda e Australia, ha commentato il direttore generale della Camera di Commercio del Qatar, Saleh bin Hamad Al Sharqi.
L'emirato, sostiene, ha retto bene, malgrado l'embargo imposto da alcuni Paesi arabi dal giugno del 2017. ''Il valore delle esportazioni non petrolifere è aumentato del 15% rispetto al livello precedente al blocco'', ha concluso. (ANSAmed).
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