(ANSAmed) - ATENE, 28 APRILE - Il governo greco sta
considerando l'applicazione di un'imposta unica sul valore
aggiunto (Iva) abolendo tutte le esenzioni pre-esistenti. Lo
riferisce oggi l'edizione online del quotidiano Kathimerini
citando funzionari a Bruxelles.
Fonti della Commissione europea hanno riferito al giornale
che è allo studio da parte di Atene l'introduzione entro la
seconda metà dell'anno di un'aliquota Iva fissa del 18% per
tutti i servizi e i prodotti di base, ad eccezione dei
medicinali. Per ora il governo greco smentisce categoricamente
tale scenario facendo notare che i negoziati sono ancora in
corso. Se Atene ed i suoi creditori raggiungessero un accordo
sull'applicazione di un'aliquota Iva fissa, il risultato per le
casse dello Stato ellenico potrebbe in teoria essere positivo,
ma ciò creerebbe un onere supplementare per le famiglie greche
in quanto tutti i beni di prima necessità diventerebbero più
costosi ad eccezione dei farmaci.
Sempre nel caso il piano venisse applicato, ci sarebbe una
riduzione di 5 punti percentuali sull'aliquota Iva del 23%
imposta su molti prodotti e servizi, ma anche un aumento del 5%
sui prezzi delle materie prime come alimentari, energia
elettrica, ristorazione e così via. Inoltre verrebbe abolito lo
'status speciale' sinora accordato alle isole dell'Egeo, ovvero
lo sconto del 30% sulle aliquote Iva che era stato inizialmente
introdotto per compensare gli alti costi del trasporto delle
merci sulle isole. In pratica, secondo vari esperti, non è detto
che un adeguamento dell'Iva debba necessariamente produrre un
aumento delle entrate pubbliche bensì una tale iniziativa, se
messa in pratica, potrebbe in effetti portare ad un aumento
dell'evasione fiscale. (ANSAmed).
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