Secondo fonti del ministero delle Finanze, i rappresentanti dei creditori internazionali della Grecia non accettano le spiegazioni del ministero e continuano a sostenere che nel bilancio del 2015 esisterebbe un "buco" di 2,6-3,6 miliardi, mentre il ministero sostiene che non esiste alcun "buco". "Noi abbiamo ragione", dicono le stesse fonti. "Non esiste alcun 'buco', siamo nel giusto come negli anni scorsi e il bilancio sarà discusso in Parlamento così com'è a partire da oggi". Per quanto riguarda le altre questioni ancora in sospeso, la parte greca si è detta d'accordo con le proposte della troika.
Secondo i giornali locali, il governo ha detto 'sì' a 16 delle 19 questioni sul tavolo delle trattative ma insiste sulle "linee rosse" tracciate nei giorni precedenti: "no" all'aumento dell'Iva sui prodotti alimentari e di largo consumo, "no" ai licenziamenti collettivi e "no" ad una ulteriore riduzione delle pensioni. Intanto entrambe le parti ribadiscono di voler raggiungere un accordo prima possibile. Ma il tempo utile stringe. L'8 dicembre si riunirà - per l'ultima volta quest'anno - l'Eurogruppo che dovrà sancire l'uscita di Atene dal Memorandum e l'adozione di una linea di sostegno precauzionale per la Grecia. Però i Parlamenti dei Paesi Ue che devono ratificare la linea di sostegno precauzionale o, comunque, un nuovo piano transitorio per la Grecia sospenderanno i lavori entro il 19 dicembre per le festività natalizie.(ANSAmed).
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