A fine maggio - secondo un rapporto di Randstad, società specializzata nella ricerca di risorse umane - su 16.643.000 lavoratori, 1.609.000 erano stranieri, cioè il 9,7%. Nel 2007, invece, la percentuale dei lavoratori stranieri era del 10,4% salita addirittura all'11,1% nel 2008.
Ad andare via sono soprattutto gli uomini: sette anni fa vi erano 1.228.000 lavoratori e 767.000 lavoratrici straniere mentre oggi vi è stato un livellamento: 858.800 uomini, 750.000 donne.
Per settori, quello delle costruzioni registra il maggior calo di occupati stranieri (-3,8%), seguito da industria (-2%), servizi (-1,2%) e agricoltura (-0,3%).
La Spagna è uno dei Paesi dell'Ue con il maggior tasso di disoccupazione: secondo il ministero del lavoro sono 4,6 milioni, pari 25,93%; gli esperti prevedono che il suo mercato del lavoro non crescerà almeno fino al 2015. (ANSAmed).
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