Quando, nel dicembre 2015, fu esposta la chiglia della nave al Museo Lilibeo, Sebastiano Tusa spiegò: "Il relitto contribuisce ad approfondire le conoscenze sulle intense relazioni commerciali tra la Sicilia e l'Africa in epoca tardo romana, offrendo un quadro di integrazione economica soprattutto nell'ambito della produzione agricola".
Nel percorso espositivo del Museo Lilibeo, rinnovato nel 2017, ci sono anche la Nave punica e i relitti medioevali trovati nel mare antistante il lido Signorino di Marsala. Il Museo Lilibeo avrà "due grandi spazi di studio, ricerca ed esposizione: uno che testimonia le scoperte di terra e uno che racconta il mare con i materiali rinvenuti nelle campagne di esplorazione subacquee". Del relitto di Marausa, di dimensioni notevoli per l'epoca, è stata ricostruita solo la parte destra, mentre, anche per ragioni didattiche, si è scelto di rappresentare in piano l'altra metà nello stato in cui è stata ritrovata. (ANSAmed).
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