Per loro, "i problemi dell'Italia nascono qui, anche se nessuno ne parla: in un lembo fra deserto e Golfo di Guinea, dove s'incontrano narcos sudamericani e narco-jihadisti". Com'è stato possibile, si chiedono gli autori, che movimenti di liberazione d'ispirazione marxista-terzomondista, a cui andavano le simpatie dell'Occidente, si siano trasformati in jihadisti e, poi, in mafiosi? "Le mafie - sostengono - sono attori politici e lo jihadismo è funzionale alla legittimazione sociale dei criminali". Il volume spiega tutto questo, partendo dal racconto di alcune storie di cronaca, come il sequestro Urru e i casi Bonatti e Calonego-Cacace. Tessere del mosaico del terrore.
(ANSAmed).