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Connection House, web-serie su vita immigrati a Castel Volturno

Commedia a episodi racconta sfruttamento ed emarginazione

19 agosto 2016, 19:57

Redazione ANSA

ANSACheck

Immagini dalla fiction Connection House - RIPRODUZIONE RISERVATA

Immagini dalla fiction Connection House -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Immagini dalla fiction Connection House - RIPRODUZIONE RISERVATA

 NAPOLI - Un "figlio di papà" napoletano che si trova improvvisamente povero dopo il fallimento dell'azienda di famiglia, una casa a Castel Volturno che era di sua nonna ma che è ormai usucapita da un gruppo di immigrati clandestini, che lo porteranno a scoprire un mondo tutto nuovo. Sono questi gli ingredienti di base di "Connection House", la web-serie prodotta da Cultural Video Foundation, una Ong internazionale con sede principale a Nairobi e uffici in diversi Paesi tra cui uno a Napoli. La Ong ha come mission di usare video e nuove tecnologie a supporto di progetti di cooperazione, di sviluppo e di sensibilizzare dell'opinione pubblica.

"Connection House", che ha nel cast anche attori noti come Enzo Decaro, è una commedia sulla storia di Lorenzo, rampollo di una famiglia di imprenditori napoletani che va improvvisamente in rovina per lo spread. Il ragazzo eredita una villetta a Castel Volturno da sua nonna, che andava da giovane in vacanza lì quando era un centro di turistico del litorale vicino Napoli, e decide di trasferirvisi per cambiare vita. Ma quando arriva nella casa la trova occupata da un allegro gruppo di immigrati a cui sua nonna l'aveva affidata da oltre vent'anni.

Usucapita la villetta, gli immigrati accolgono Lorenzo che scopre come la villa ospiti anche una casa d'appuntamenti. Il ragazzo nella sua "discesa agli inferi", come recita il titolo del primo episodio, finisce per accettare la convivenza e si integra con i nuovi coinquilini, scoprendo l'allegria di vivere alla giornata e fuori dagli schemi ma, anche, la condizione difficile degli immigrati che vivono a Castel Volturno, tra l'incertezza della loro condizione di clandestini e lo sfruttamento.

Lorenzo finisce infatti nel "Kalifoo Ground", uno spazio dove il caporalato assolda a giornata i braccianti per i cantieri e dovrà fingere di essere un clandestino ucraino per poter lavorare a 40 euro al giorno come muratore. Un'esperienza che finirà con l'infortunio sul lavoro di un immigrato che cade dall'impalcatura, vista l'assoluta mancanza di sicurezza nel cantiere, e non viene portato al pronto soccorso ma da una specie di stregone. Ma è solo l'inizio del viaggio con cui il protagonista, sempre con un tono da commedia, porta lo spettatore nel mondo dei mille espedienti per sopravvivere: dal commercio di alcolici importati illegalmente dall'Africa ai matrimoni di convenienza di italiani con ragazze immigrate per far avere loro la cittadinanza. La serie fa riflettere sulle difficoltà di integrazione e sulla vita difficile degli immigrati clandestini in una cittadina come Castel Volturno, in cui la camorra sfrutta attraverso il lavoro nero e la prostituzione gli immigrati, che costituiscono ormai il 50% della popolazione cittadina.

Nel 2008 Castel Volturno fu teatro di una strage compiuta dal clan dei Casalesi, che uccisero un pregiudicato italiano sparando con armi pesanti e uccidendo anche sei immigrati incensurati. (ANSAmed).

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