A scatenare la mobilitazione popolare, che periodicamente segna da anni le zone meridionali siriane, è stata la nuova svalutazione della lira siriana e le recenti misure di austerità decise dal governo centrale di Damasco. Le autorità avevano nei giorni scorsi annunciato l'abolizione dei sussidi statali su alcuni beni considerati essenziali, come benzina e combustibile per alimentare generatori elettrici, in un contesto in cui il governo non è in grado di fornire elettricità per uso domestico e industriale. Le proteste popolari a Daraa e Suwayda non sono però coordinate e le due comunità locali sono divise da una storica rivalità politica e confessionale. (ANSAmed).
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