(ANSAmed) - Napoli, 5 mar - Riaprire scuole e centri di
sostegno per bambini, adolescenti, donne in cerca di una nuova
identità lavorativa. E' questo il nuovo progetto lanciato per la
Siria dalle suore salesiane, Figlie di Maria Ausiliatrice, che
sono presenti nel Paese da oltre un secolo e ci sono rimaste
anche nelle fasi più cruenti del recente conflitto, sebbene
spostandosi nelle zone più protette, tra cui l'ospedale di
Damasco che è rimasto uno dei pochi presidi sanitari
d'eccellenza sempre funzionanti.
"Viaggiando per la Siria - racconta Suor Vilma Tallone,
Economa Generale delle figlie di Maria Ausiliatrice - ancora
oggi si incrociano più camion carichi di armi che di generi
alimentari su strade polverose come viali di macerie. Un paese
triturato dalla guerra e tutto da ricostruire". La suora ricorda
che "Aleppo è passata da 4 milioni di abitanti a ottocento.
Anche la presenza cattolica è passata da 150mila fedeli a
40mila. Ma abbiamo riaperto un asilo ad Aleppo per cinquanta
bambini in una struttura dell'Ordine di Malta con annesso un
cortile che appartiene ad una colonia di ebrei e dove tutti sono
i benvenuti. Dopo questa enorme tragedia dobbiamo costruire per
questo diamo vita ad una campagna di raccolta fondi sia per
sostenere le tre strutture già operative nel paese, sia per
costruire due nuove scuole ad Aleppo e Damasco per bambini e
pre-adolescenti. Scuole aperte a tutti".
Per sostenere le iniziative in Siria e offrire una prospettiva
a chi è rifugiati in campi di accoglienza e vorrebbe rientrare
nel proprio paese, le suore hanno organizzato una serata
interculturale il 14 marzo, a Roma, all'Istituto Figlie di Maria
Ausiliatrice.
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