All'interno del Festival sono previsti anche incontri tra i professionisti incentrati sull'analisi della situazione in Europa di un settore in rapida trasformazione, sul ruolo delle istituzioni pubbliche, sul confronto tra il cinema indipendente in Italia, Serbia e l'area balcanica, sul ruolo delle associazioni, sulle dinamiche impresse dalle nuove piattaforme alla distribuzione di film, sulla necessità di un percorso di accompagnamento delle produzioni indipendenti verso l'internazionalizzazione, nonché sulla possibilità di nuove coproduzioni italo-serbe.
Alla presentazione del Festival alla stampa, all'Ambasciata d'Italia, sono intervenuti, insieme all'ambasciatore Carlo Lo Cascio, il direttore artistico del festival Gabriella Catrlucci, il regista Luciano Silighini e il direttore del Museo della Cineteca Jugoslava Marjan Vujovic. "Sostenere il cinema di qualita' e' un modo anche per rafforzare i rapporti culturali tra Italia e Serbia", ha detto l'ambasciatore Lo Cascio.
Gabriella Carlucci ha sottolineato come dopo tre anni si comincia a intravedere l'obiettivo di tale iniziativa, "portare i nuovi registi italiani in Serbia e promuovere le coproduzioni tra i nostri due Paesi". Nella conferenza stampa sono state annunciate iniziative di collaborazione della Serbia con il Centro sperimentale di cinematografia, nonché alcune coproduzioni cinematografiche. Una di queste è stata presentata dal regista serbo Goran Paskaljevic, che nelle prossime settimane comincera' le riprese a Viterbo di un nuovo film dal titolo 'Mi chiamo Mohammed', una coproduzione Italia/Francia/Serbia/Macedonia, interptretato da Maya Sansa, Donatella Finocchiaro, Adriano Giannini. (ANSAmed).
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