Tra le iniziative in campo, il 24-25 novembre si terrà il Weekend della Pizza Italiana, in collaborazione con JIFCO, il Forum per la cooperazione economica italo-giordana. Le pizzerie aderenti si sono riunite presso la Residenza dell'Ambasciatore d'Italia per sottoscrivere il Disciplinare con la metodologia completa per la produzione della "vera pizza italiana" e ricevere il logo "Italian Pizza Weekend in Jordan", che segnala l'adesione del locale.
L'evento è stato voluto per sostenere l'"arte dei pizzaioli napoletani", candidata all'Unesco come Patrimonio immateriale dell'Umanità, e rientra tra le attività promosse a livello internazionale dalla rete diplomatica italiana, con l'obiettivo di sostenerne la candidatura, che sarà valutata a dicembre a Seul.
Tra i pizzaioli intervenuti, c'è chi è stato invitato ad organizzare un prossimo evento gastronomico alla Corte Reale giordana. Presente anche una pizzeria che, su richiamo dell'Ambasciata, ha accettato di rimuovere la precedente denominazione connessa alla criminalità organizzata e di assumere un nuovo nome, completamente diverso e non offensivo per le vittime di mafia. Infine, una pizzeria gestita da un gruppo di profughi iracheni che, tramite un progetto di solidarietà, hanno imparato a cucinare e a servire la pizza come opportunità per un futuro di dignità e lavoro.
Domani, presso lo Spago Restaurant di Amman, lo chef Filippo De Maio ed i suoi allievi dell'Istituto Superiore Polifunzionale "San Paolo" di Sorrento si cimenteranno in un "cooking show" dedicato alla tradizione della pasta e del risotto italiano, con un occhio particolare a Sorrento.
(ANSAmed).
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