(ANSAmed) - TUNISI, 27 OTT - "La Tunisia è una terra di pace
e convivenza tra le religioni, con l'auspicio che il resto del
mondo possa seguire il suo esempio". Lo hanno detto il rabbino
capo di Tunisi, Haim Bittan, e l'arcivescovo di Tunisi, Ilario
Antoniazzi, al Museo del Bardo durante una giornata di studi
organizzata dal ministero tunisino degli Affari religiosi dal
tema 'Religioni, simbolo della coesistenza e battaglia contro
l'estremismo'.
I lavori, che hanno interessato anche imam e vari esperti
religiosi hanno toccato molte altre questioni come 'pluralismo e
libertà religiosa: realtà e legislazione', 'diritto al
pluralismo e al diritto di essere diversi', 'ruolo dei media,
imam e persone religiose nella diffusione una cultura e
diversità plurale' e 'religione e consapevolezza'.
Nell'occasione, il rabbino capo di Tunisi ha detto di essere
pienamente soddisfatto di vivere in un Paese in cui le religioni
coesistono in un clima di tolleranza e fraternità. Bittan ha
giustificato l'assenza di ebrei dalla scena politica e
culturale, con l'esiguo numero di ebrei presenti in Tunisia, al
massimo 1.500 persone, la maggior parte delle quali all'isola di
Djerba.
L'arcivescovo di Tunisi ha dichiarato di essere grato per lo
spirito prevalente in Tunisia e incoraggiato la coesistenza tra
le religioni, sottolineando che i cristiani in Tunisia
riconoscono il rispetto che governo e popolazione nutrono nei
confronti dei cristiani e della loro religione.
Il ministro tunisino degli Affari religiosi, Ahmed Adhoum, ha
dichiarato che l'organizzazione di questa giornata di studio
rientra nella strategia del governo nella lotta al terrorismo e
all'estremismo.
"Sebbene i musulmani rappresentino la grandissima maggioranza
della popolazione in Tunisia, questo non impedisce al ministero
degli Affari religiosi di proteggere le altre confessioni
religiose in Tunisia, come quella cristiana e ebraica, come
recita la Costituzione", ha dichiarato Ahmed Adhoum. (ANSAmed).
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