(ANSAmed) - MADRID, 18 AGO - Oltre 30 operazioni contro commando
jihadisti negli ultimi 5 anni, con arresti di 62 potenziali
attentatori in nome dell'Isis. Anche gli ultimi dati relativi a
7 operazioni anti-terroriste nel 2017, registrati dalla polizia
nazionale e da quella catalana confermano che la Catalogna è nel
punto di mira del radicalismo internazionale e è la principale
terra di radicalizzati in territorio iberico. La comunità
catalana ha assorbito il maggior di persone di religione
islamica di Spagna, giunte nelle grandi ondate migratorie, con i
picchi di arrivi nel 2007.
La maggioranza di migranti, indicano fonti investigative,
proviene dal Marocco, ma anche da altri paesi del Magreb, per
cui l'arabo è fra le lingue più diffuse e parlate ad esempio nei
paesi della cintura metropolitana di Barcellona. Nei nuclei
urbani dei comuni intorno alla città sono state sgominate
cellule che servivano da ponte per inviare combattenti nelle
zone calde di guerra, come Afganistan o Iraq e, negli ultimi
anni, in Siria agli ordini del califfato. Le forze di sicurezza
e i servizi di intelligence mantengono un monitoraggio continuo
delle cosidette 'radicalizzazioni express' via internet, per
arrestare simpatizzanti o membri già radicalizzati di gruppi
estremisti, che si sono installati in Catalogna negli ultimi
anni. Fonti dell'intelligence, citate dal quotidiano El Mundo,
stimano che in Catalogna ci siano una cinquantina di centri di
culto salafita, a favore di un'applicazione integralista dei
precetti islamici. In pratica la metà di quelli esistenti in
tutta la Spagna.
(ANSAmed)
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