(ANSAmed) - BELGRADO, 18 GEN - Sono 1.100 i migranti e
profughi che restano all'aperto a Belgrado in balia di neve e
gelo, la gran parte di loro accampati sotto deboli tende,
parcheggi coperti, locali e magazzini abbandonati intorno alla
grande stazione degli autobus. Lo ha detto Svetlana Velimirovic,
del commissariato serbo per i profughi.
Ieri circa 250 di tali migranti 'irriducibili' avevano
accettato di trasferirsi in centri di accoglienza e luoghi al
riparo e riscaldati non lontano da Belgrado, rispondendo ai
ripetuti appelli del governo serbo preoccupato per le condizioni
disumane e al limite della sopravvivenza dei migranti della
stazione. Sono in tanti con sintomi di raffreddamento e problemi
alle vie respiratorie. Il ministro dell'interno serbo Nebojsa
Stefanovic, in dichiarazioni oggi alla tv privata Pink, ha
elogiato il sistema di soccorsi e assistenza ai profughi in atto
nel Paese, accusando al tempo stesso alcune organizzazioni non
governative di 'aizzare' i migranti contro il governo serbo.
Dicono loro, ha precisato, di non salire sui bus per i centri di
accoglienza poiche' da li' saranno poi rimandati indietro nei
loro Paesi di provenienza.
"Noi vogliamo che nessun migrante resti al freddo e sotto la
neve, e intendiamo garantire a tutti loro - come avvenuto finora
- condizioni normali di vita nei centri di accoglienza" dove
sono al caldo, con cibo e assistenza medica, ha detto il
ministro dell'interno. Secondo Stefanovic, nonostante la
chiusura della rotta balcanica, tra 100 e 150 migranti e
profughi arrivano in Serbia quotidianamente, con una parte di
loro che prosegue verso il confine ungherese. Le autorita' di
Budapest consentono l'ingresso ogni giorno in Ungheria fino a
venti richiedenti asilo. (ANSAmed).
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