"Non molti giornalisti inviano i nostri messaggi dalla Palestina al mondo - ha raccontato ad Al Jazeera Janna Jihad Ayyad, che sulla sua pagina Facebook ha 22mila amici - così ho pensato 'perchè non farlo io...e mostrare cosa succede nel mio villaggio'". La ragazzina è parente di Mustafa e Rushdie Tamimi due ragazzi uccisi, in differente occasioni, in scontri con l'esercito israeliano. Due episodi che hanno fatto scattare nella ragazzina la voglia di documentare "quello che succede"."La mia telecamera - ha spiegato - è il mio fucile ed è più forte del fucile". La madre, Nawal Tamimi, ha detto ad Al Jazeera di essere al tempo stesso "orgogliosa e preoccupata" e lo zio Bilal, fotografo - ricordando che la famiglia è da sempre "attivista" - ha raccontato che la ragazzina dovrebbe "studiare". "Ma - ha aggiunto con l'emittente araba - nella nostra vita non c'e' scelta. Non possiamo insegnare ai nostri bambini il silenzio, devono lottare per per la loro libertà".
Janna Jihad Ayyad ha confessato di vedere per se "un futuro alla Cnn o a Fox News". (ANSAmed)
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