(ANSAmed) - TUNISI, 4 MAR - Unire le comunità insulari del
Mediterraneo, valorizzando e favorendo la diffusione del loro
grande patrimonio culturale, nel segno della libertà, della
conoscenza e della tolleranza. E' questo lo spirito che muove le
due isole di Ventotene e Kerkenna, in Tunisia, che il prossimo
24 marzo sigleranno un accordo di gemellaggio.
Entrambe un tempo luoghi di esilio e, al contempo, simbolo di
battaglie per la libertà. Ventotene, la più piccola isola
italiana abitata (meno di due km), condivide con Kerkenna una
storia di esilio politico che risale all'era romana
dell'imperatore Augusto. A Ventotene venne confinata la figlia
di Augusto, Giulia, accusata di tradimento, mentre a Kerkenna
(Cercina) finì in esilio per 14 anni il suo presunto amante,
Sempronio Gracco.
Passando all'epoca moderna, sull'isola tirrenica, prende vita
il Manifesto di Ventotene (redatto da Altiero Spinelli, Ernesto
Rossi e Eugenio Colorni, oppositori del regime fascista ivi
confinati insieme a Sandro Pertini, Umberto Terracini e Giorgio
Amendola), che, nel 1941, in pieno conflitto mondiale, chiedeva
una Unione dei Paesi europei e che costituirà il riferimento
ideale cui guarderanno in molti negli anni successivi per il
processo di integrazione continentale. A Kerkenna, invece,
vedrà la luce il sindacato tunisino di Farath Hached.
Anticamente segnate da rotte fenice, cartaginesi e romane,
abitate ancora oggi da pescatori e marinai, Ventotene e Kerkenna
presentano particolari significativi anche dal punto di vista
naturalistico: se a Kerkenna è possibile assistere al più
importante fenomeno delle maree del Mediterraneo, Ventotene
costituisce il primo luogo di sosta degli uccelli migratori che
giungono dall'Africa, dopo la sosta in Tunisia, a Ichkel.
L'idea del gemellaggio tra i comuni delle due isole prende
forma nel settembre 2014, durante lo svolgimento di un corso di
perfezionamento di lingua italiana per docenti tunisini di
lingua Italiana, grazie alla collaborazione tra l'Associazione
Didone (Associazione di amicizia tra le scuole italiane e
tunisine) e l'associazione tunisina dell'italiano senza
frontiere Ellyssa e nasce dall'esigenza di unire le comunità
insulari del Mediterraneo, attraverso la conoscenza diretta
delle isole e degli isolani, con una particolare attenzione alle
isole minori, per valorizzare il grande patrimonio naturale e
umano che le contraddistingue e favorire la diffusione della
cultura mediterranea, nel segno della libertà, della conoscenza
e della tolleranza.
La firma dell'accordo, sarà anche l'occasione per chiedere
l'introduzione dell'insegnamento della lingua italiana nei licei
dell'isola, anticipa ad ANSAmed il direttore di Ellyssa, Hammadi
Agrebi. ''Perche' anche attraverso la diffusione della lingua
italiana e della cultura in generale si puo' contribuire in
maniera determinante alla formazione dei cittadini'', sottolinea
Agrebi, che proprio in quei giorni organizzarà per gli studenti
tunisini un'iniziativa sull'isola chiamata ''scuola e
territorio'' dedicata allo studio, alle ricerche archeologiche e
allo svago. (ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA